Speciale Halloween: ricetta dolci cappelli della strega
Oggi inizia lo speciale Halloween, una serie di ricette facili facili che potremo preparare insieme ai nostri figli per festeggiare insieme questa giornata festaiola che sta prendendo piede anche in Italia da qualche anno. Iniziamo con la ricetta dei dolci cappelli della strega e vi stupirete per la semplicità ma allo stesso tempo della bellezza di questi dolcetti, perfetti per la giornata. Le dosi sono per tre cappelli della strega.
Cosa ci serve per preparare la ricetta dolci cappelli della strega
- 3 parigine
- 3 cucchiai di Nutella
- 3 biscotti Oreo
- 200 gr di cioccolato da copertura
- gommoni sottili e lunghi (tipo vermicelli)
- codette o palline di zucchero da decorazione
Come preparare la ricetta dolci cappelli della strega
Facilissima la ricetta dolci cappelli della strega, meno di un’oretta per prepararli e meno di 5 minuti per divorarli, ma la soddisfazione sarà grande per i bambini (anche per i più grandicelli credetemi). Cominciamo mettendo in frigorifero le parigine, così da averle ben fresche al momento in cui le riempiremo di Nutella. Un cucchiaio per ogni parigina, non riempiamoli troppo, e mettiamoli capovolti in un bicchiere che manterrà la Nutella al suo posto. Mettiamo i nostri dolci cappelli della strega in freezer per 20 minuti, giusto il tempo di far rapprendere bene la Nutella, nel frattempo prepareremo il cioccolato da copertura.
Per preparare il cioccolato da copertura basterà mettere sul fuoco un pentolino con acqua che scalderemo a dovere e immergeremo una tazza (o un pentolino, io ho scelto questo) appena più piccola (ci consentirà di estrarla senza scottarci) in cui verseremo il cioccolato a pezzetti e lasceremo fondere bene. Appena si sarà sciolto prepariamo i capelli della strega tagliando i vermicelli a misura che preferiamo. Useremo un foglio di carta da forno per appoggiarli ed evitare che si incollino e si spezzino una volta pronti, li metteremo sopra il biscotto tipo Oreo e li manterremo fermi con un po’ di cioccolato caldo poi prenderemo i nostri dolci cappelli da strega ripieni di Nutella li adageremo sui biscotti a testa in giù proprio sopra dove avremo appoggiato i vermicelli sottilissimi e super colorati che sembrano in effetti sia vermiciattoli che capelli e verseremo il cioccolato con pazienza ricoprendo il giusto e facendone scivolare un po’ a formare una tesa sbilenca, ma si sa che le streghe non sono eleganti, giusto? Decoriamo con le codette o le palline di zucchero da decorazione e rimettiamo velocemente in freezer per una manciata di minuti, Giusto il tempo di far solidificare la copertura.
I nostri dolci cappelli della strega sono pronti, si possono preparare in anticipo anche il giorno prima e se non piace la Nutella, si possono riempire con marmellate o altre creme dolci a piacere, la cosa importante è il passaggio nel freezer per permettere poi, di poterli ricoprire senza vedere il ripieno scivolare fuori dal cappello. Seguitemi, nei prossimi giorni vi rallegrerò con altre ricette a tema Halloween!
Halloween, le origini
Le origini della festività di Halloween si perde un po’ nella notte dei tempi, ma di una cosa si è certi: non nasce in America come moltissimi pensano ma in Irlanda, nell’antica Erin come si chiamava ai tempi in cui i Celti la dominarono e si festeggiava Samhain (capodanno celtico). Tradizione esportata dagli irlandesi emigrati negli Stati Uniti alla fine dell’800 spinti dalla carestia che mordeva la verde isola di smeraldo. Halloween, in irlandese ‘’Hallow E’en’’, è la forma contratta di ‘’All Hallows’ Eve’’, in italiano la traduzione più vicina a quella corretta è ‘’festa/vigilia di Ognissanti’’.
I Celti erano un popolo prevalentemente dedito alla pastorizia, quindi conducevano una vita scandita dalle tempistiche che imponeva l’allevamento del bestiame. Ecco quindi che alla fine dell’estate i pastori riportavano a valle i loro animali e si preparavano all’inizio dell’inverno e del nuovo anno. Che per i Celti non iniziava il primo gennaio ma il primo novembre.
Questo passaggio si celebrava con i festeggiamenti lunghissimi dello Samhain del 31 ottobre (i Celti pensavano che Samhain chiamasse tutti gli spiriti dei defunti che vivevano in una terra chiamata Tir Nan Oge -un po’ come il Paradiso– e che solo in questa data gli spiriti potessero attraversare quel ponte per unirsi al mondo dei vivi, ma solo per poche ore e durante la notte di Halloween) che si pronuncia sow in -deriverebbe dal gaelico Samhuinn e significa fine dell’estate-, ringraziando la terra che aveva prodotto frutti dei campi e il bestiame ben nutrito durante l’estate avrebbe regalato cibo in abbondanza per tutto il periodo freddo. La morte era il tema della festa ma non inteso come fine definitiva bensì come riposo sotto la terra in attesa della rinascita, che sarebbe avvenuta in primavera, con Ostara che si festeggiava il 21 marzo. Ecco spiegato il legame di questa festa con il culto dei morti.
Si celebrava una sorta di unione con la paura della morte e degli spiriti e l’allegria dei festeggiamenti per la fine dell’anno vecchio radunandosi nei boschi proprio durante la notte del 31 ottobre e si effettuava la cerimonia dell’accensione del fuoco sacro vestiti di maschere grottesche e paurose, si tornava poi al villaggio illuminando la strada con cipolle intagliate e svuotate al cui interno veniva messo parte delle braci del fuoco sacro. Si festeggiava per tre giorni, pensavano di spaventare gli spiriti con le maschere dei travestimenti, che spesso erano le pelli degli animali sacrificati durante la cerimonia del fuoco sacro. Ai nostri giorni è diventata una festa molto simile al Carnevale, con i bambini (e anche molti adulti) mascherati che di casa in casa chiedono ‘’dolcetto o scherzetto?’’