Perché dovresti vedere la mostra Disney al MUDEC (anche se non sei più bambino)
Ho temporeggiato, ho atteso per parecchio di poter trovare qualcuno che venisse con me, ho persino chiesto alle amiche con figli se volessero “prestarmeli” per sentirmi meno fuori posto poi ho capito, mi sono fatta coraggio e sono andata da sola. No, non da sola: con me stessa. Sì, perché chi lo ha detto che si debba essere per forza con qualcuno ad un museo o al ristorante o in viaggio? Dicevamo, ho acquistato il biglietto per la mostra Disney in uno dei miei musei preferiti di Milano: il MUDEC. Dopo aver parcheggiato l’auto C-O-M-O-D-A-M-E-N-T-E nel posteggio sotterraneo adiacente sono entrata in compagnia di greenpass e FFP2 obbligatori.
Disney: l’arte di raccontare storie senza tempo
Si chiama Disney, l’arte di raccontare storie senza tempo la mostra temporanea disponibile al MUDEC, in via Tortona a Milano fino al 13 febbraio 2022. Il percorso alterna disegni, schizzi, storie e racconti ma anche curiosità e video interattivi per ripercorrere i lungometraggi cult che hanno fatto la storia dei film d’animazione con cui tutti siamo cresciuti.
La mostra, curata da Federico Fiecconi, celebre collaboratore e critico del fumetto e del cinema di animazione mostra pezzi originali, sketch preparatori, studi e illustrazioni digitali, storyboard dei classici Disney ma anche degli ultimi film più amati. Non solo una mostra con quadri appesi ma un’esperienza immersiva che fa capitolare anche chi si sente cresciuto e pensa di essere distante dalla sua parte fanciullesca. Poco prima sei in una delle zone più frenetiche di Milano a due passi dai Navigli sorseggiando un aperitivo e un attimo dopo sei di nuovo bambino, sul tuo divano di casa con una merendina mentre scegli quale VHS inserire per vivere la magia.
Un percorso di quattro macro-generi narrativi che permettono di ripercorrere miti e favole ma anche leggende a cui i più grandi capolavori Disney si ispirano: i pannelli esposti nella sala raccontano lo sviluppo del cartone animato, dall’ideazione della trama al disegno dei protagonisti.
Una mostra per piccoli e grandi sognatori
Il MUDEC non è la prima volta che fa centro, basti pensare alla meravigliosa mostra dedicata a Frida Kahlo che porto ancora nel cuore. Il percorso, si apre con un grande libro digitale in cui vengono scritte le storie e poi si percorre prima una stanza dedicata ad Hercules e Pinocchio, poi Robin Hood, La Sirenetta ed infine il capolavoro di Frozen che continua a fare impazzire i bimbi di oggi.
Proposta come una mostra per famiglie con bambini è in realtà l’esposizione adatta ai sognatori, a chi ancora crede nella magia e a chi continua ad amare Disney nonostante l’età. Insomma, nonostante i miei 31 anni non mi sono sentita per nulla fuori posto in mezzo ai bambini che condividevano il mio stesso entusiasmo nello scoprire curiosità sul magico mondo Disney.
L’intento della mostra
L’idea era quella di creare un percorso per ricordare il genio creativo di Walt Disney attraverso partendo dal 1933 con I Tre Porcellini fino a Frozen 2; scoprire le leggende e i miti da cui traggono ispirazioni le storie che ora ricordiamo tutti con i volti Disney era l’obiettivo di chi ha curato il progetto. Gli appassionati Disney noteranno anche l’evoluzione fatta dal repertorio classico in cui principi salvavano principesse alle favole più moderne in cui non si parla solo di amore ma anche di amicizia, legami tra sorelle e ovviamente la voglia di riscattarsi come eroi ed eroine tenaci.
Oltre ad un numero elevato di bozzetti, la mostra ha un’esclusiva: la marionetta originale di Pinocchio utilizzata nel ’40 per la promozione del film.
Lo storytelling interattivo
Cosa mi è piaciuto della mostra? Si può diventare visitatori attivi e non passivi. Come? Le postazioni non sono pensate solo per i bambini ma per tutti quelli che credono nella frase “se puoi sognarlo puoi farlo”. Da una sala all’altra della mostra sarete spinti nel diventare attori protagonisti o meglio, scrittori protagonisti. Attraverso le postazioni interattive potrete creare la vostra storia, un vero e proprio libretto che potrete portare a casa. Gli strumenti dello storyteller si scoprono sala dopo sala e devo dire che da copywriter ho amato moltissimo questo aspetto.
Il lieto fine non è più scontato
I personaggi Disney hanno così successo perché vengono studiati nei minimi dettagli; quello che per noi da piccoli è scontato ora, anche grazie a questa mostra, ci fa capire quanto lavoro ci sia dietro. Ogni personaggio è studiato a livello caratteriale e fisiognomico tanto che anche i “cattivi” hanno un fascino incredibile… basti pensare all’amatissima Malefica. Biancaneve invece rappresenta l’esempio di donna rispettosa ed etica che ha bisogno di un uomo per essere salvata, Ariel è la ribelle disobbediente che vuole scrivere il proprio futuro andando contro il volere dei genitori. Insomma: ogni personaggio ha qualcosa da raccontare. Quello che salta all’occhio però è come il lieto fine non sia più scontato, come l’amicizia e altri valori siano diventati più forti rispetto alle storie d’amore ormai obsolete.
Quello che vuole dirci Disney, oggi, non è più “trovate il principe azzurro” ma ci spinge a trovare la nostra individualità, il nostro talento e a seguire i nostri sogni.