Moda D’Autore 2013: la parola ai 10 stilisti che ci hanno più colpito
Partecipare a moda d’autore in veste di blogger mi ha permesso di godermi lo spettacolo e lasciarmi quindi travolgere e conquistare da ogni creazione che per un dettaglio, una realizzazione o un leit motiv è riuscita a farmi sognare.
Ho chiesto ai 10 stilisti che mi hanno più colpito in passerella di raccontare alle lettrici di smodatamente.it la loro collezione di tre capi presentata a Moda D’Autore 2013!
la prima stilista a cui do la parola è Miriam Marega che, devo ammettere, mi aveva già colpito dalle prime foto dei bozzetti. I capi risultano ricercati ma assolutamente portabili e sono rimasta colpita dalla linea di accessori e scarpe realizzati da lei.
“gli abiti che ho proposto quest’anno a Lignano, fanno parte della collezione A\I 2013-2014 che si intitola origine. Io utilizzo gli abiti e gli accessori come forma d’arte in cui poter esprimere di base me stessa, seguo le tendenze che vengono proposte nei book e tengo conto delle cose che nei vari momenti della mia vita mi colpiscono maggiormente e quindi mi danno sensazioni ed emozioni particolari. Questa volta la collezione ORIGINE prende spunto dalla mia città natale, Gorizia; ho desiderato ricercare tra le architetture e i costumi goriziani dei particolari, più o meno considerati dalle persone, e tentare di riproporli in creazioni attuali, ho voluto provare a dare una nuova vita. Il concept della collezione è il titolo stesso, ed è il riassunto di questo mio pensiero: stare nel proprio piccolo, notare degli elementi che catturano la nostra attenzione, farli propri e proporli agli altri per contribuire ad un piccolo splendore, come la propria città, amare le cose che ci circondano nel quotidiano e poter trasferire queste sensazioni agli altri, riscoprire le cose scontate e vedere il “vecchio” come punto interessante per una rivoluzione positiva, per tornare ad apprezzare le origine e darle il giusto valore, poiché ciò che siamo oggi è dato anche dal posto in cui siamo nati e\o cresciuti, quindi in un certo senso il luogo ci educa assieme ai nostri genitori e come siamo riconoscenti ai nostri genitori, possiamo esserlo anche nei confronti dell’insieme in cui viviamo, dunque far emergere le nostre origini mi sembra un valido riconoscimento per ciò che siamo. Se vogliamo questo concetto si sposa con una delle tendenze sempre più in voga dei ” kilometri 0 ” ossia ideare, realizzare e vendere un prodotto nello stesso territorio, fare ciò che è possibile nelle nostre zone e combattere la crisi evitando trasporti, utilizzando le risorse vicine per dare una mano al territorio ed evitare sprechi. In merito a questo posso dire che io ho preferito acquistare materiali e farmi fare il lavoro di stampa sui tessuti da aziende di Gorizia. Nel mio futuro desidero lavorare nella mia città e condividere ogni mio possibile successo con essa. La donna che penso quando creo? Amo creare abiti per donne con carattere, amabili, delicate e un po’ fuori dalle righe, quelle che non hanno paura di emergere, ma che anzi, usano la loro forza e dolcezza per accrescere l’autostima di chi le sta intorno, che si propongono e si mettono in gioco, sanno stare a tavola con 12 posate e non hanno paura che qualcuno le veda sporche di terra perché prima hanno giocato in giardino con i propri figli.”
La seconda stilista a cui do la parola è Nicoletta Maniassi, come sapete ho una predilezione per il mondo goth e rock e non appena ho visto sfilare le sue creazioni sono rimasta colpita! Non avrei mai pensato di poter vedere sfilare nell’alta moda abiti gotici così belli.
“la mini collezione che hai visto fa parte di una di 10 figurini. L’avevo disegnata tempo fa ispirandomi al film “alice in wonderland” di tim burton, anche se non con quelle stoffe. Infatti ho cercato di ricreare il tutto nel modo più similare possibile cercando di far apparire un’immagine un po’ dark ma allo stesso tempo romantica. Non ho un ideale di donna fisso, anche se cerco sempre di trasmettere un po’ di “aggressività” senza cadere nel volgare. La mia donna deve essere a suo agio in ciò che indossa appunto perché (come altri abiti visti in sfilata) l’originalità è di casa.”
Diamo ora spazio a Rok Cibej, un giovane stilista che si è aggiudicato il primo premio. Perché mi ha colpito? Per la ricerca di eleganza e ricercatezza soprattutto nel completo rosso con papaveri.
“Le mie creazioni sono il frutto della ricerca di un abito affascinante ed elegante, che mette in risalto la femminilità. Sempre restando nella forma i capi sono realizzati con materiale “nobile” e materie preziose. Per moda d’autore 2013 ho creato tre completi. Il completo rosa é stato realizzato in shantung dupion in seta pura, composto da giacca con maniche a 3/4 e meta del collo a scialle che si raccoglie in fiore su spalla. Mentre la gonna e il top sono realizzati tulle ricamato alta moda. Sul completo bianco rosso ho provato a sperimentare con la stampa digitale su seta. Cosi ho creato la giacca in shantung di seta con le finiture (le maniche a calla e il volant sotto vita) in doppia organza entrambi con motivo del papavero stampato in digitale. L’abito rosso e anche in seta pura. Alla fine c’è l’abito nero con ampia coda e collo importante era stato realizzato in tessuto jacquard misto seta con fantasia floreale, su questo abito volevo giocare con il dritto del tessuto sul abito, e il rovescio della tessuto sul collo, ottenendo cosi un abito abbastanza sobrio grazie al sfondo nero con un tocco di esuberanza dato dal imponete collo d’oro. La donna a cui mi aspiro è una donna che pretende di stupire, affascinare essere intrigante e sempre in centro di attenzione, per questo per lei viene creato il outfit completo di accessori fino al cappello, anche esso realizzato del tutto artigianalmente con uso delle vecchie tecniche di modisterie.”
Con Alberto Messina torniamo nel magico mondo di Alice; le creazioni mi hanno colpito per il gusto contemporaneo e portabile ma anche per la ricercatezza e la cura dei particolari.
““Inkheart” Ovvero cuore di inchiostro. Per una moderna Alice dispersa in un favoloso mondo fatto di cemento. Addolcito, però, da un gioco di vetri che restituiscono luci e riflessi inusitati, dove la forza del cemento si mitiga con la leggerezza del vetro di una evoluta Agorà. Una dicotomia presente anche nella scelta dei capi, dove la nappa conciata al vegetale, “macchiata” con una stampa esclusiva realizzata in inkjet, è abbinata ad organza di seta impalpabile e tessuti hi-tech -per i coprispalla- che richiamano con la loro texture le moderne architetture. Una donna contemporanea che non rinnega la tradizione sartoriale fatta di capi ed accessori realizzati a mano, in maniera artigianale, ma restituiti in una ottica futuristica, a cavallo tra memoria ed avvenire.Geometrie pure trovano così naturale sodalizio con forme arrotondate, creando una perfetta sinergia tra densità e levità, come la donna di oggi forte e delicata al contempo.”
Goran Micic ci colpisce per una cascata di colori portando un tocco di fantasia nella passerella, a colpire sono sicuramente le cerniere leit motiv della mini collezione presentata.
“La mini collezione si chiama “The rainbow stories” oppure Le fiabe di arcobaleno in italiano. Rappresentano l’emozione che avviene dopo la pioggia, quando in un attimo la luce bianca si rivela nel suo potere assoluto…diventando arcobaleno. Questo è la donna per quale creo: la donna che attraverso l’esterno esprime il suo profondo interno, senza paura. “Vestire” arcobaleno vuol dire essere felici, solari e coraggiosi. Mi è sempre piaciuto utilizzare dei materiali che magari non si potrebbero trovare nel contesto, come in questo caso ..le cerniere. Le ho accennate e l’ho messe in primo piano ed unendosi tra loro hanno creato un bellissimo pattern. Grazie a loro le fiabe di arcobaleno possono raccontare la loro storia”
Federica Lavisio ci ha colpiti già alla scorsa edizione, quando sfilano i suoi abiti bisogna perdersi e lasciarsi trasportare in un’atmosfera nuova. Questa volta la farfalla è la protagonista della collezione e viene interpretata sia negli abiti sia negli accessori proposti.
“Per questa collezione l’ispirazione arriva dalla leggiadria e leggerezza della farfalla in contrapposizione alla durezza e aggressività della gabbia. Ho accostato tessuti leggeri quali chiffon e velo a strutture geometriche che compongono spalline, visiere, borse e bustini; sopra quest’ultimi ritorna il tema centrale della farfalla nella sua naturale forma. In generale l’ispirazione può arrivare più o meno da qualunque cosa, che sia un oggetto, un colore o altro. Sicuramente dietro c’è una grande ricerca, perchè come si sa nella moda è già stato creato di tutto e trovare un’idea originale non è affatto semplice. Il mio leit motiv è riconducibile all’arte, in particolare al surrealismo. Quando creo penso ad una donna con una femminilità travolgente e dal forte carattere, con la voglia di osare e di divertirsi, perchè la moda è un forte mezzo di comunicazione e il giocarci lascia trasparire molte cose del nostro carattere.”
Federico Trevisan mi aveva incuriosito già dai bozzetti e devo dire che le aspettative non sono state deluse: particolarità e originalità sono sicuramente due aggettivi che possiamo assegnare allo stilista che mette le gambe in primo piano con spacchi vertiginosi.
“Gli abiti hanno come tema la rivisitazione del buio e della luce. Nella mia collezione, la dea della luce viene rappresentata regale ma solitamente sottomessa, schiavizzata. Infatti, per creare l’abito, ho creato un bustino in jeans e cotone, con applicazioni di borchie e catene. per la gonna due tipologie diverse di chiffon!!! Le guerriere del buio sono sensuali e combattive. Gli abiti sono corti, minimal e sexy. Tutto è realizzato in un jeans nero e ribattiture con filo argentato! Sono state applicate piume di gallo, tipiche dei bersaglieri. Tutte le guerriere hanno una loro arma che, in questo caso, sono delle lance con un puntale in fimo!! Per tutte e tre le modelle, ho pensato a tre copricapi particolari che ne enfatizzassero il ruolo scenico! Questo trio di abiti è ispirato alle amazzoni. Un peccato che, per motivi logistici di passerella, mancavano delle lunghe catene che sarebbero dovute partire dal collare piumato della dea della luce e che sarebbero state tolte a metà passerella dalle guerriere… In questa collezione ma anche in quella precedente, vengono spesso creati profondi spacchi e l’utilizzo di tessuti morbidi e setosi in contrasto con altri completamente diversi”
Passiamo ora a Pasqualino D’Angelo che ci ha colpito già lo scorso anno e per questa edizione ci porta in oriente. Mi sono letteralmente innamorata dell’abito lungo kimono con fantasia floreale!
“new-look tra oriente e occidente dalla contaminazione tra oriente e occidente si approda ad una visione contemporanea di bellezza. È una donna che si muove in un’ambientazione sofisticata e sapientemente rarefatta, protesa verso un’eleganza sempre più perfetta. Su questa sensibilità si innesta un’ispirazione orientale di grande raffinatezza che attraversa tutta la collezione con continue suggestioni cromatiche e grafiche, regalando un taglio decisamente moderno ai capi e stabilendo un nuovo equilibrio seduttivo. Morbide pieghe sfioccano grazie alle cinture che mettono in risalto il punto vita su abiti dallo stile kimono realizzati in stampe floreali; kimono neri chic realizzati in georgette decorate da fili lurex; kimono e sirene sono le line che caratterizzano la collezione con profonde scollature e trasparenze, a completare il look vertiginosi spacchi per sottolineare l’eleganza della mise. I capi sono quindi contraddistinti da stile. La linea elegante, raffinata, sofisticata con particolare considerazione nella cura delle forme e dei dettagli”
Infine un look total white con giochi geometrici e nuovi volumi per Daniele Di Palo che torna a stupirci anche in questa edizione di moda d’autore
“a geometria e le linee schematiche sono il tema portante di questa mini collezione realizzata in cotone cinzato. Ho scelto come base di partenza linee semplici mescolate a linee più all’avanguardia come: la tuta pantalone, l’ abito decolleté e la cappa pantalone, che diventano una seconda pelle; dando risalto alla forma a clessidra della donna , e da qui grazie alla forma geometrica del cono nasce una nuova tridimensionalità che diventa struttura, dando sfogo a nuovi volumi ben definiti. Il colore e del tutto assente è la struttura a fare da padrona.”
Flavia De Masi sfila in passerella con look black & white: mi ha colpito la scelta dell’anemone bianca come protagonista.
“i miei abiti -il trittico presentato a Moda d’Autore- sono nati in un pomeriggio anonimo di forte ispirazione!! Stavo consultando delle foto di fiori e mi sono imbattuta in dei bellissimi esemplari di Anemoni Bianchi che mi hanno colpita immediatamente, la mia fantasia ha cominciato a viaggiare e ho disegnato dei capi con l’intento di creare qualcosa di originale, con tagli sartoriali particolari, molto ricercati nei ricami che potessero colpire positivamente chi li guardasse!! Di solito quando disegno tendo a dare vita a modelli sostanzialmente Belli -e lo dico da esteta- o almeno che io ritengo tali, capaci di suscitare emozioni, che facciano pensare a delle storie come quella dell’abito “Everlasting Dream” -abito da sera lungo- che mi lascia immaginare una donna che scappa per essere rincorsa dal suo lui, lei che accarezza i muri delle case della città, una notte serena, un’eleganza senza tempo!!! Il mio leit motiv è la femminilità amo tutto ciò che può valorizzare le curve delle donne, che può dar sfogo alla sensualità innata, che le aiuti a prendere consapevolezza della loro bellezza, un pò come faccio io con me stessa perchè lo sviluppo di un modello parte sempre da un’idea di qualcosa pensata su di me che non sono perfetta!! Del resto non bisogna essere delle modelle per indossare certi capi bisogna solo essere oculate nello scegliere bene i dettagli!”
Ringrazio ancora una volta l’organizzazione ModaShow che mi ha permesso di partecipare e tutti gli stilisti che gentilmente si sono prestati a rispondere alle mie domande per far conoscere le loro creazioni a voi lettrici!