L’arte del sakè: viaggio nel mondo della degustazione del pregiato liquore giapponese
Il sakè, simbolo di raffinatezza e tradizione, incarna l’anima del Giappone. Questo liquore pregiato, con radici profonde nella storia millenaria del paese, ha conquistato il palato di milioni di persone in tutto il mondo. Ma cos’è esattamente il sakè e quale è la sua storia?
Storia e origini
Il sakè, conosciuto anche come “Nihonshu” in Giappone, ha una storia che risale a migliaia di anni fa. Si crede che le prime tracce della sua produzione risalgano al III secolo d.C., quando il riso coltivato in Giappone venne utilizzato per produrre questa bevanda alcolica. Originariamente, il sakè era utilizzato principalmente per scopi cerimoniali e religiosi, era anche visto come una forma di offerta agli dei e agli antenati, simboleggiando prosperità e benedizioni.
Nel corso dei secoli ha acquisito una popolarità sempre maggiore iniziando ad essere consumato anche in occasioni più quotidiane, come bevanda da accompagnare ai pasti diventando parte integrante della cultura giapponese e un accompagnamento essenziale quotidiano.
La degustazione del sakè
Degustare il sakè è un’esperienza unica che coinvolge tutti i sensi. Contrariamente alla credenza popolare, non è solo un semplice “vino di riso”, ma un’opera d’arte che richiede attenzione e sensibilità per essere apprezzata appieno. Per degustare correttamente il sakè, è importante considerare diversi fattori, tra cui la temperatura di servizio, il tipo di bicchiere utilizzato e la qualità del liquore stesso.
Idealmente, il sakè dovrebbe essere servito leggermente fresco, intorno ai 10-15°C, per apprezzarne al meglio i suoi aromi e sapori complessi. Utilizzare un bicchiere a tulipano sottile permette di concentrare gli aromi e di apprezzare la delicatezza del liquore è un buon metodo per degustarlo ma farlo nelle tazzine di terracotta, le sakazuki classiche aggiungerà quel tocco originale che non deve mai mancare.
Durante la degustazione, è importante osservare il colore, annusare il bouquet aromatico e assaggiare attentamente, lasciando che i sapori si diffondano lentamente in bocca. Molto importante comprendere che idealmente, a differenza di quando si degusta il vino classico, l’aroma del sakè viene percepito sia dal naso che dal palato in modo quasi separato.
Varietà di sakè
Il mondo del sakè è incredibilmente diversificato, con una vasta gamma di varietà che spaziano dal leggero e fresco al ricco e complesso. Tra le varietà più comuni ci sono il “Junmai”, fatto solo con riso, acqua e koji (fungo per la fermentazione), il “Ginjo”, caratterizzato da una lavorazione più raffinata e un aroma floreale, e il “Daiginjo”, considerato il sakè più pregiato, con un processo di produzione estremamente laborioso. Il Tokutei meishoshu, disciplinare del sakè, ne ha diversificate in due macro categorie ben 8 tipologie ufficiali ma se ne contano molte di più ufficiose. Queste categorie sono determinate dagli ingredienti utilizzati nella produzione e dal grado di sbiancatura del riso, e ognuna offre un profilo aromatico e un sapore unici.
Sake Junmai – Tokubetsu Junmai. Il Sake Junmai, caratterizzato dall’uso esclusivo di riso, acqua, lievito e koji (fungo per la fermentazione), rappresenta la quintessenza del sakè tradizionale. Il Tokubetsu Junmai è una variazione di questa categoria, prodotta con riso di qualità superiore o mediante un processo di produzione particolarmente accurato, offrendo un profilo più ricco e complesso.
Sake Junmai Ginjo. Si distingue per la lavorazione più raffinata del riso, che viene sbiancato fino al 60% del suo peso originale prima della fermentazione. Questo processo consente di ottenere un sakè dall’aroma floreale e dal sapore leggermente fruttato, con una delicatezza e una morbidezza uniche.
Sake Junmai Daiginjo. Rappresenta l’apice dell’arte sakè. Caratterizzato da un processo di produzione estremamente laborioso, che prevede la sbiancatura del riso fino al 50% o meno del suo peso originale, questo sakè è rinomato per la sua straordinaria complessità aromatica e la sua morbidezza ineguagliabile.
Sake Futsushu. Conosciuto anche come “sakè normale”, è una categoria più generica che include sakè prodotti con riso meno raffinato e processi di produzione meno rigorosi. Nonostante la sua semplicità, il Sake Futsushu offre una vasta gamma di sapori e può essere un’ottima scelta per chi desidera esplorare il mondo del sakè senza troppi fronzoli.
Sake Honjozo. Caratterizzato dall’aggiunta di alcol distillato durante il processo di fermentazione, il che conferisce al sakè un aroma più vivace e un sapore leggermente più robusto. Questa categoria è ampiamente apprezzata per la sua versatilità in abbinamento con il cibo e la sua capacità di soddisfare una vasta gamma di palati.
Sake Ginjo e Daiginjo. Includono sia sakè Junmai che non Junmai, ma sono caratterizzate dalla lavorazione più raffinata del riso e da un processo di produzione più accurato. Il Sake Ginjo offre un profilo aromatico più delicato e una morbidezza distintiva, mentre il Sake Daiginjo è rinomato per la sua complessità e la sua eleganza straordinaria.
Oltre a queste varietà principali, esistono anche sakè invecchiati, sakè non filtrati e sakè aromatizzati, ciascuno con le proprie caratteristiche distintive e profili di gusto unici.
Abbinamenti con il cibo
Il sakè è noto per la sua versatilità in abbinamento con il cibo, grazie alla sua capacità di complementare una vasta gamma di sapori e piatti. Tradizionalmente, il sakè è spesso servito con piatti della cucina giapponese come sushi, sashimi e tempura, ma può anche essere abbinato con successo a piatti diversi.
Il sakè leggero e fresco si sposa bene con piatti delicati e a base di pesce, mentre le varietà più robuste e complesse si accostano bene a piatti più ricchi e saporiti, come carne alla griglia o formaggi stagionati. Inoltre, il sakè può essere utilizzato anche in cucina, per aggiungere profondità e complessità ai piatti, sia dolci che salati.
Il sakè non è solo una bevanda alcolica, ma una forma d’arte che riflette la cultura e la tradizione giapponese. Con la sua storia millenaria, la sua complessità aromatica e la sua versatilità in abbinamento con il cibo, il sakè continua a conquistare i palati di tutto il mondo, portando con sé un’esperienza unica e indimenticabile.