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Intervista a Federica Bellomo, vincitrice di un premio speciale a Sposa d’Autore 2013

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A distanza di qualche mese dalla conclusione di Sposa d’Autore 2013 abbiamo il piacere di intervistare Federica Bellomo vincitrice di uno dei premi speciali assegnato da noi di Smodatamente.it

Smodatamente.it: Congratulazioni Federica, sei una delle vincitrici dei premi speciali di Sposa d’Autore 2013, te l’aspettavi?

Federica Bellomo: Grazie! Nella mia sincerità dico che non me l’aspettavo proprio, è stata una grande sorpresa anche perché non è nella mia indole partecipare a concorsi con l’idea sfrontata di vittoria sicura. Ovviamente è una grande soddisfazione vincere un premio, soprattutto se a prenderlo sono i vestiti che hai cucito con tanta passione!

Smodatamente.it: Hai partecipato a Sposa d’Autore 2013 con 2 abiti da sposa a mio parere molto particolari e molto distanti dalla tradizione Italiana. Da dove è nata l’ispirazione? Come mai la scelta anticonvenzionale di introdurre il nero in queste creazioni?

Federica Bellomo: Non li definirei lontani dalla tradizione italiana, anzi! Le linee sono classiche e romantiche, corpetto che delinea la figura e gonna ampia da appena sotto la vita per spose che si sentono un po’ principesse, corpetto lungo aderente e svasatura della gonna a sirena per spose che vogliono osare di più. Ispirazione? Di certo non da stilisti o creazioni già esistenti, non mi piace copiare né prendere spunto. Questi abiti, come altre mie creazioni, sono nati da me e dalla mia passione per disegnare e creare vestiti che possano valorizzare una donna senza essere troppo impudenti. Che siano particolari quello è vero, non è comune vedere degli abiti da sposa con schizzi di nero e grigio contrastanti, anche se ultimamente stanno iniziando a farsi una strada anche loro nel panorama Bridal. Ho voluto cercare questa particolarità di contrasti in primis perché mi ha sempre affascinato, e poi perché di tanto in tanto si può chiudere un occhio sul dresscode, senza mancare di eleganza e finezza.

Smodatamente.it: Era la tua prima esperienza nel creare abiti da sposa?

Federica Bellomo: Si e no, tra quarta e quinta superiore ho avuto la fortuna di essere chiamata a fare stage da due bravissime sarte titolari di un atelier di abiti da sposa; di mio ho la passione per l’abito da sposa, e lo stage ha contribuito ad aumentarla. I tre mesi passati lì sono stati piacevolissimi; non creavo un abito dall’inizio alla fine però ne curavo i dettagli, le fodere e le rifiniture a mano. Poi diciamo che ho imparato anche a cucire facendo vari abiti per me, dalle forme semplici alle più elaborate. Avevo fatto un ‘quasi abito da sposa’ per me per partecipare ad un ballo in costume, però come veri e propri abiti da sposa pensati per gli altri si, sono i primi che confeziono, ma sono anche solo due di tutta una stirpe che ho già disegnato!

Smodatamente.it: Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Federica Bellomo: Prima di tutto terminare bene la scuola, che è la cosa più importante. Intanto sono in attesa del bando di concorso per Moda d’Autore 2013, però mi tengo comunque attiva creando abiti per me, disegnando, e ricercando stoffe. Come progetti in fase di sviluppo ho un completo maschile composto da pantalone, tight, gilet e camicia e un abito fedele al 1700 veneziano (sia a livello di stoffe che di sartoria).

Smodatamente.it: Parlando dell’esperienza Sposa d’Autore 2013: quali aspettative hai? Che cosa ti ha lasciato questo concorso?

Federica Bellomo: Partecipare a concorsi fa sempre bene, ci si mette in gioco e si cresce interiormente, oltre ad arricchire il bagaglio culturale. Di certo è stata una bellissima esperienza, e non l’ultima!

Smodatamente.it: Altro di te?

Federica Bellomo: Nel mio  tempo libero ho molte altre passioni a cui mi dedico. Mi piace molto fare cucito creativo per esempio: centro tavola, ghirlande, fermaporta, cuscini, portachiavi, centrini e decorazioni varie realizzati in feltro, panno, passamaneriee bottoni, gioielli in vari materiali, ho realizzaoto anche tende e copridivani, pigotte (bambole di pezza, inizio dalla forma del corpicino base che poi verrà imbottita per continuare facendo loro i vestitini su misura e terminare creando il visetto simpatico; ne ho fatte anche per il progetto ‘Adotta una Pigotta’ dell’UNICEF). Adoro anche cucinare, e ultimamente mi sto avvicinando anche al Cake Design.

Cucire però resterà sempre la mia più grande passione, creare un capo, farne la modellistica ed infine confezionarlo mettendoci tutta me stessa mi rende davvero felice.

Oltre a questo dedico vario tempo al mondo del COSPLAY. Cosplay è l’unione di due parole: costume+play.  In poche parole è l’arte (eccome se lo è, a me piace definirla così) di travestirsi come i propri personaggi preferiti di anime e manga giapponesi, film e videogiochi;oltre a questo bisogna anche saper interpretare bene il personaggio scelto, avere una certa somiglianza, costumi più fedeli possibile ed eventuali accessori (fucili, pistole, spade, archi ecc..) , tanto carisma e passione! ). Per chi non ha la possibilità sono facilmente reperibili i costumi dei personaggi più conosciuti, ma per me che senso avrebbe? Inizio ricercando le stoffe più simili possibili sia in genere che colore (ahimè purtroppo delle volte bisogna accontentarsi); poi, immagine sottomano, inizio a creare i cartamodelli simili il più possibile. Posizionamento, taglio pezzi, confezionamento e ricerca della forma perfetta. È davvero un bellissimo passatempo ed una sfida, perché non è così facile come sembra fare certi costumi complicati! Grazie a questo mi apro a nuove idee e nuove tecniche di confezionamento, che poi applico dove è richiesto.

Insomma, mi piace applicarmi e fare tanti tipi di cose, di qualsiasi tipo. C’è da imparare qualcosa di nuovo? Ben venga! Impara l’arte e mettila da parte, mi hanno sempre insegnato.

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