Gita fuori porta: Boccadasse, una perla tutta genovese
Metti una giornata di bel tempo e la voglia di uscire dai confini del proprio giardino ed ecco che la splendida Liguria mi viene in soccorso, la meravigliosa Riviera di Ponente è ad una manciata di km da casa e in poco più di un’oretta mi permette di visitare luoghi che arricchiscono la mente e la vista. Come Boccadasse. Le gite fuori porta sono quelle che amo di più, una toccata e fuga nei posti caratteristici che regalano solo belle sorprese.
Boccadasse è una piccola e preziosa perla genovese, si raggiunge da Milano in poco più di un’ora ed è a due passi dal centro di Genova. La prima cosa che noto di Boccadasse è la passeggiata, panoramica, piena di luce, di suoni caratteristici e profumi intensi. Subito dopo gli occhi notano i colori di questo borgo marinaro: gli azzurri e i verdi che il mare colora e cambia ad ogni piccola onda, i sassi acciottolati bianchissimi che con il riflesso del sole prendono quella punta argentea che fa socchiudere gli occhi, le barche dei pescatori, ricche di rossi di blu di verdi e bianchi, ormeggiate e solenni nella loro semplicità.
Le reti morbidamente ammassate creano giochi di ricamo quasi fiabesco ed è davvero difficile resistere dal’immortalare anche il più semplice particolare. Boccadasse ti prende e ti sommerge di Liguria, di quella vita che sembra ancora quella bella di una volta. Ed è così semplice lasciarsi andare ad occhi aperti e ripescare dalla memoria la storia di questa Regione così bella e sontuosa, così abusata storicamente da civiltà che l’hanno sfregiata ma non uccisa e da cui si è rialzata orgogliosa.
BOCCADASSE COSA VEDERE
La storia di Boccadasse è quasi una favola, ad iniziare dal fatto che il paese non è un paesino in provincia di Genova ma un borgo della città stessa, fondato nell’anno mille dopo che marinai spagnoli sfruttarono una delle insenature del borgo per evitare una brutta tempesta, dopo la tempesta quegli stessi marinai decisero di restare e fondarono Boccadasse, che deve il proprio nome proprio alla forma della baia. Ma qui ci sono ben tre storie e ad oggi non si sa con precisione quale sia quella corretta: la prima vuole che il nome derivi dal dialetto genovese ‘’bocca d’azé (bocca d’asino), la seconda vuole che il nome derivi dal torrente Asse che scorreva dove ora sorge proprio il borgo. Il torrente alimentava i lavatoi e la fontana sfociando poi direttamente nel mare, ma esiste anche una terza versione che vuole che il nome del paese derivi da un proprietario antico: Guglielmo Boccadasse. Quale che sia la versione che più vi fa felici, sappiate che il borgo è semplicemente bello e tutto da scoprire.
Prima di ogni altra cosa, quelle casette così unite, vicinissime le une alle altre ricche dei toni pastello, vi appariranno come conchiglie che il mare ha lasciato ordinatamente sulla sponda e che qualche mano gentile ha semplicemente organizzato, adagiandole e assemblandole accuratamente, con amore. Guardando queste case è immediato il raffronto con le casette del presepe che ogni anno per Natale in moltissime case viene costruito con lo stesso amore. Poesia, ve l’ho detto, vero? Perfino i panni stesi al sole, i vasi di fiori e spezie appesi alle finestre danno colore e profondità storica ai muri grigi che formano righe di poesia quotidiana in cui perdersi fantasticando con la palma che fa da ombra e cornice con il suo verde smeraldo all’azzurro del mar Ligure.
A Boccadasse si è con un piede nel passato e con l’altro nel presente, il borgo è vivo e alcuni pescatori ancora oggi lavorano alacremente su quelle piccole barche colorate, o aggiustando le proprie reti che useranno nelle uscite successive. Non mancano ristoranti, gelaterie, negozi di vario genere. Romantico eppure crudo, delicato ma forte e immediato, questo borgo rapirà il cuore. Tenete pronte le fotocamere perché avrete da fotografare scorci non solo sulla spiaggia, ma anche nel centro del paese dove si giunge salendo scalette che curvano portando sempre più in alto dove godrete di una visuale unica: il mare cristallino e le coste genovesi come contorno.
Sapevate che alcuni nomi celebri di casa nostra hanno omaggiato Boccadasse? Ad esempio Gino Paoli, che abitò nel borgo dedicò più di una nota a questo luogo: nella canzone ‘’la gatta’’ ad esempio ma anche nella più celebre canzone che porta il nome stesso del borgo. Il poeta Edoardo Firpo le dedica una poesia: Boccadâze. Troverete la poesia esposta su una targa affissa sul retro della chiesetta nella piazzetta dedicata al poeta genovese. Persino Andrea Camilleri in uno dei suoi romanzi, descrive Boccadasse come luogo dove abita Livia, fidanzata ligure del protagonista dei romanzi. Non manca nemmeno la musica più dura: un gruppo rock italiano ha dedicato una canzone a Boccadasse, Il Tempio delle Clessidre, vi invito ad ascoltarla, è poesia in musica, ‘’ ed ogni sera la piccola spiaggia raccolta accoglie chi cerca cornice alle sue riflessioni e confida ad amici frammenti di vita…’’.