Cumino Bistrot Milano un tocco anni ’60 e cucina gourmet
Quando mia figlia mi ha chiesto di cenare al Cumino Bistrot a Milano ho sorriso, tra i tanti posti che pensavo di scoprire per una volta avevamo avuto lo stesso pensiero, era un segno! Quindi un paio di sere fa tutti insieme appassionatamente (scusate la citazione) abbiamo deciso per un’uscita extra e ci siamo diretti a Milano. Da Pavia è facilissimo raggiungere Cumino Bistrot o almeno la scelta che abbiamo optato noi è stata facile e veloce: in auto fino al parcheggio di Famagosta e da lì metro 2 fino a S. Agostino poi una passeggiata a piedi (circa 500 metri) ed eccolo ad ammiccarci, sornione e delizioso il Cumino Bistrot.
L’arredo del Cumino Bistrot è un richiamo costante agli anni ’60, alle cucine che in quel periodo erano di tendenza: tavoli, sedie e suppellettili sono un inno a quegli anni. Anni ’60 sì ma con contaminazioni industrial .Ottima scelta anche il repertorio musicale, vi avvolge senza investire i timpani. Il servizio è stato celere e cortese, non sono mancati sorrisi e presenza senza essere pressanti, la pulizia è ottimale e la cucina una gran bella scoperta.
La scelta partendo dagli antipasti è caduta su polpette del Cumino deliziose servite in una cocotte di acciaio vecchio stile, con un tris di salsine una classica al pomodoro e basilico, una allo zola e una al curry con verdure che ho apprezzato moltissimo mentre Marito e figlia hanno scelto fiori di zucchina fritti ripieni di burrata e acciughe e Nerone, il crostone di pane al carbone vegetale con mortadella Bologna igp, caprino e granella di pistacchi.
Passando alle portate successive personalmente ho optato per un hamburger, il Tender a cottura media di manzo, cheddar, bacon rucola e salsa barbecue mentre Marito e figlia hanno scelto due primi: gli spaghettoni alla chitarra con nero di seppia, carpaccio di seppioline e pesto di pistacchi per lui e il risotto carnaroli mantecato alla robiola con salmone affumicato e polvere di lime per lei.
E i dessert? Non abbiamo resistito, in barba alla dieta abbiamo scelto tre dessert spaziali: un tiramisù scomposto con terra di cacao e gel di mandarino per Marito, un cannolo alla siciliana con ricotta di pecora scaglie di cioccolato e zeste di arancia per mia figlia e per me… una deliziosa e classica panna cotta alla vaniglia con una riduzione al lampone che mi ha fatto socchiudere gli occhi dalla bontà. Un’ottima carta dei vini e saporite birre artigianali attendono di essere scelti al Cumino Bistrot.
Mentre aspettiamo le portate che abbiamo scelto ci viene servita l’ennesima sorpresa: un cestino di pane fatto da loro e sappiatelo che se non lo assaggiate vi perdete una bontà, leggermente salato, con una crosta croccante esterna e delicatamente morbido al suo interno. Cumino Bistrot è stata una gran bella scoperta dovuta a Francesca Noè di Amilanopuoi, grazie Francesca.
Ci torneremo sicuramente e se siete in zona vi consiglio caldamente di passare da Cumino Bistrot, vi aspettano accurata pulizia, piatti saporiti, ottime bevande e buona musica, il tutto condito con la solerzia di questi ragazzi che si prodigano affinché la pausa pasto sia per i commensali un momento intimo e goloso da ricordare a lungo. Cumino Bistrot è in via Cicco Simonetta 17 a Milano, facilmente raggiungibile con la metro 2 dalla fermata Porta Genova o dalla fermata S. Agostino in circa 500 metri a piedi.