Gite fuori porta: Fortunago tra i borghi più belli d’Italia
Ha un nome che è tutto un programma Fortunago, l’origine è incerta non si sa bene se derivi da origini celtiche ‘’Fortunacus’’ o da origini latine ‘’sacellum Fortunae’’. Entrato di diritto nei ‘’borghi più belli d’Italia, è un piccolo borgo (conta circa 400 abitanti) e si staglia orgogliosamente fra le colline dell’Oltrepo Pavese, vi racconto la mia gita fuori porta a Fortunago in provincia di Pavia, un piccolo comune che ha storia antica, conosciuto fin dal X secolo e che ha visto feudatari dai nomi illustri: Giorgi, Dal Verme, Riario e Botta nel XV secolo. Successivamente i Botta acquisiranno altri feudi tra cui Monte Picco, Rocca Susella e Stefanago insieme a Staghiglione così Fortunago diventa marchesato e nel 1546 viene acquistato dai Malaspina di Oramala infine comune lombardo autonomo. Forse non lo sapete ma Fortunago è stato scelto come location per il film ‘’il capitale umano’’ di Paolo Virzì.
Arrivarci è una passeggiata che inizia a sud di Pavia nell’Oltrepo Pavese e continua tra le colline che dividono le valli del Coppa e dell’Ardivestra tra strade ricche di vigneti, frutteti e boschi che in ogni stagione dell’anno sanno regalare emozioni in veste di colori, profumi e sapori della tradizione. Oltre ai vigneti, ai boschi e i frutteti Fortunago vanta una serie di frazioni dai nomi evocativi: Costa Cavalieri, Costa Pelata, Pezzeto, Porino tanto per citarvene solo un paio ma molte altre ne incontrerete che vi regaleranno un sorriso. In ogni frazione che incontrerete noterete la semplicità e la cordialità degli abitanti, pronti a darvi il loro buongiorno e l’arrivederci con sincerità.
Cosa fare a Fortunago? Godersi il panorama prima di tutto, l’aria che ancora profuma di verde e di sapori antichi. Passeggiate lungo le sue vie strette e tipicamente medievali con le strade di acciottolato i muri in pietra e le case in sasso dalle caratteristiche finestre arricchite da fiori. Successivamente prendetevi il tempo di scoprire il bosco protetto con 400 ettari di percorsi segnalati e aree di sosta che abbraccia il paese e le sue frazioni. La fauna al suo interno è composta da rapaci e ungulati. Lungo tutto il borgo la bellezza degli edifici che sono stati riportati agli splendori antichi dall’uso di pietra e cotto, tutti materiali locali vi riporterà indietro nel tempo. Fortunago non è solo parte dei Borghi più belli d’Italia ma fa parte anche della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese.
Fermatevi a degustare un pasto a Fortunago, che sia a Il Melo Rosso (un agriturismo) o a La Pineta (albergo ristorante) oppure scegliete una frazione vicina e mentre degustate i piatti della tradizione lasciatevi incantare dai racconti e dalla storia di questi luoghi che molti paesani sapranno donarvi. Una volta sazi, non perdetevi una scampagnata nei dintorni dove potrete scoprire l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio o i Castelli di Stefanago, di Oramala e Dal Verme. E se vi avanza tempo, non potete perdervi una visita al Planetario e Osservatorio Astronomico di Cecima. Una chicca che forse non conoscete: Fortunago nel 2015 è entrato nel Guinnes dei primati grazie alla realizzazione dell’agnolotto più pesante al mondo, cucinato dallo chef Danilo Nembrini del ristorante Pineta, pensate, pesava a crudo 148 kili! Per cuocerlo è stata usata una pentola di 3 metri di lunghezza e 1 e mezzo di larghezza posata su ben 6 cucine a gas! Per posarlo nella pentolona è stato usato un muletto gigante. L’agnolotto gigante è stato protagonista di una raccolta fondi che è stata poi devoluta al Nepal.
Costa Pelata, la roccaforte della resistenza
Vi segnalo inoltre la frazione di Costa Pelata, conosciuta per la battaglia che segnò la fine del rastrellamento anti partigiano. Combattuta tra l’11 e il 12 marzo 1945 si concluse con la sconfitta e la fuga dei reparti fascisti fiancheggiati da reparti tedeschi che avevano tentato di scacciare ‘’i ribelli’’. La popolazione sostenne i partigiani e le notizie storiche raccontano anche di un ‘’attacco a sorpresa’’ di due caccia bombardieri inglesi che mitragliarono i reparti fascisti e tedeschi.