Destinazione Salento, tra storia cultura ed architettura
Ci sono viaggi che iniziano proprio dalle partenze, altri che cominciano arrivati a destinazione, come quello per il Salento che ho avuto la fortuna di scoprire pochi giorni fa. Una manciata di giorni in cui ho scoperto la magia della terra di Puglia, della sua gente, del suo cielo. Fin dall’arrivo alla stazione di Lecce ho capito che mi avrebbe regalato emozioni intense e così è stato! Arrivo in buona compagnia, il viaggio di andata (Milano/Lecce) è stato affrontato con due colleghe con cui poi si è stretta una bella amicizia, da Lecce la navetta ci accompagna a Poggiardo al B&B Il Borgo dove Valeria Carluccio ci accoglie tutte (nel frattempo sono arrivate anche le altre colleghe del gruppo)con abbracci calorosi e un vassoio di rustici e panzerotti.
Sono le 23 ma come si resiste a tanta bontà? Quattro chiacchiere e ci conosciamo già tutte meglio. Siamo un bel gruppo nutrito che arriva da buona parte d’Italia con una missione: scoprire e far scoprire il Salento, questa meravigliosa terra che pare sospesa tra l’azzurro del cielo e il verde azzurro del mare. La mia camera è bellissima, con il soffitto a volte e un letto con tanto di baldacchino! Il mattino successivo mi svegliano le rondini e raggiungo Valeria che ci aspetta in terrazza per la colazione: frutta, crostate e torte fatte in casa, spremute, marmellate home made e caffè, una colazione da regine insomma. Il tutto condito con una brezza leggera che muove le tende in pizzo e il sole che filtra attraverso, un’immagine poetica che non rende giustizia alla realtà. Dopo la colazione un giro al mercato di Poggiardo.
Il mercato di Poggiardo
Un mercato settimanale, questo di Poggiardo con radici rinascimentali che Valeria ci racconta mentre ci accompagna tra banchi di frutta e verdura profumata che non manco di assaggiare, come si fa! Ogni mercante ti racconta le origini della propria merce e ti offre un frutto che credetemi, ha un sapore davvero intenso! Accoglienza è la prima parola che mi viene in mente riguardo questo multi colorato e profumato mercato settimanale (veniteci il mercoledì, per godere appieno di tutta questa meraviglia). Tra colori, sapori, prodotti tipici, abbigliamento e molto altro c’è davvero di che perderci la testa, ovviamente mi sono comprata una bella scorta di taralli: speziati, pepati e fruttati.
Castro, le sue grotte, i suoi segreti
Tra le meraviglie salentine non poteva mancare una gita a Castro Marina dove vengo accompagnata in una gita in barca alla scoperta di una delle perle della Puglia: la grotta Zinzulusa, grotta naturale creatasi grazie a formazioni carsiche ed erosione marina; ricca di stalattiti e stalagmiti cangianti, le formazioni calcaree le hanno donato il nome con cui la conosciamo: Zinzulusa, che in dialetto locale sono i panni stesi. La grotta si divide in tre parti: nella prima stalattiti e stalagmiti, nella seconda pareti lisce e nella terza un bacino d’acqua limpidissima che dovete scoprire! Non solo Zinzulusa, a Castro Marina altre grotte sono da scoprire: la grotta Romanelli, la grotta Palombara e la grotta Azzurra (quest’ultima è un sogno, al suo interno le acque sono talmente azzurre da sembrare dipinte).
Sono in Puglia da nemmeno 24 ore e sono già innamorata persa di questa terra e della sue gente. Un giro nel centro storico mi permette di scoprire una merlettaia che ricama il tombolo in strada, è uso comune farlo, insieme alla compagnia delle signore vicine. Mi fermo a fotografarla e lei sorride, mi sento… a casa. La merlettaia lavora sotto i miei occhi in modo apparentemente semplice e veloce questo pizzo delicato e raffinato. Con “tombolo” si definisce il pizzo ma anche lo strumento usato per realizzarlo e sovente si indica con lo stesso nome anche il cuscino di forma cilindrica a cui si appuntano il foglio con il disegno del merletto scelto e gli spilli.
I primi punti si chiamano “punti filza” successivamente si procede con l’intreccio utilizzando quelli che paiono bastoncini appuntito e si chiamano “fuselli“, da un paio di coppie per i disegni più semplici fino ad arrivare ad un centinaio (!) per i disegni più complessi. Al termine il pizzo viene delicatamente staccato dal cilindro e dal disegno e applicato a tovaglie, lenzuola o altro.
Otranto la cava di Bauxite e la cattedrale
Ci si sposta da Castro Marina ad Otranto, considerata ‘’la porta d’oriente’’ e qui l’ennesima scoperta: la cava di bauxite, lo so che molti di voi la conosceranno già, ma per me è stata una sorpresa. La sua terra rossa e le particolari formazioni ricordano pianeti lontanissimi da noi. Una volta arrivata al laghetto gli occhi si abituano ad una visuale inusuale (scusate il gioco di parole). Suggestiva e magica la cava è stata creata da scavi ( interrotti nel 1976) di minerali di alluminio.
I calanchi rossi e sabbiosi spiccano nel verde della vegetazioni e risaltano le acque smeraldine di questo laghetto. Un angolo senza tempo, quasi alieno se vogliamo ma assolutamente splendido. Mi lascio cullare da questi colori, gioia per gli occhi, mentre penso che in fondo Marte non è così lontano. Da due giorni vi consiglio di venire in Puglia, oggi vi consiglio non solo di venirci ma di non perdere l’occasione di scoprire questa cava di bauxite e il suo lago naturale e sentirvi in parte un po’ alieni.
La cattedrale di Otranto, una splendida chiesa normanna, è stata costruita nel 1088. Venne ricostruita dagli Aragonesi e rivisitata architetturalmente sino al XVIII secolo, dopo l’invasione turca del 1480. Straordinaria a partire dal suo ingresso con il mosaico tardo romano più esteso d’Italia (un albero della vita sorretto da elefanti al posto delle radici, segni zodiacali e descrizione del Vangelo) realizzato dal monaco Pantaleone. Il fonte battesimale del XV secolo è un ennesimo spettacolo di architettura. Ad attirare immediatamente i miei occhi però, è stata la navata di destra con la Cappella dei Martiri che mi si apre alla vista: 800 abitanti di Otranto nel 1400 furono decapitati dai turchi.
I loro teschi sono conservati in teche visibili. E visibile a tutti è anche la pietra su cui avvenne la decapitazione. Descrivere in una frase questa cattedrale è riduttivo, ma volendo usare un aggettivo scelgo “evocativa”, assolutamente da vedere… Otranto è una cittadina antica, fortificata da mura perimetrali del castello aragonese che affaccia direttamente sul porto. Una passeggiata per le vie di Otranto, strette ma ricche di negozi, ristoranti e oggettistica locale vi porterà via un pomeriggio ma arricchirà di bellezza. Vi racconto il resto domani, restate con noi!