Chiacchiere di Carnevale: storia, varianti, ricetta tradizionale e miglior vino da abbinare
Croccanti, dorate e ricoperte di zucchero a velo: le chiacchiere di carnevale sono il dolce simbolo della festa più allegra dell’anno. Ogni regione italiana ha la sua versione e il suo nome, ma una cosa è certa: nessun carnevale è completo senza queste sfoglie friabili che si sciolgono in bocca. Dalla loro origine nell’antica Roma fino alle infinite varianti moderne, le chiacchiere rappresentano la dolcezza della tradizione che si tramanda da generazioni.
Storia delle chiacchiere: un dolce con duemila anni di storia
Sembra ci siano notizie delle chiacchiere fin dai tempi dell’antica Roma, quando durante i Saturnali – feste dedicate al dio Saturno – si preparavano dolci fritti chiamati “frictilia”, erano realizzati con ingredienti semplici e fritti nel grasso, proprio come accade oggi; con la diffusione del carnevale, questa tradizione si è trasformata in un simbolo della festa, diventando il dolce più rappresentativo di questo periodo in tutta Italia.
Ma secondo la tradizione partenopea, storia vuole che sarebbero state realizzate dal cuoco di corte Raffaele Esposito su richiesta e in onore della regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto I che chiese espressamente un dolce da offrire ai propri ospiti, così il cuoco di corte preparò queste frittelle che ribattezzò ‘’chiacchiere’’; a voi la dolce scelta, per noi in fondo sono comunque golosissime!
Varianti regionali: frappe, bugie, cenci e galani
Le chiacchiere cambiano nome e leggermente forma a seconda della regione. Nel Lazio e in Emilia Romagna si chiamano frappe, in Piemonte e Liguria diventano bugie, in Toscana e Umbria sono i cenci, mentre in Veneto e Friuli prendono il nome di galani, in Lombardia e Campania, invece, restano chiacchiere. Ma molti le conoscono anche come merveilles in Valle d’Aosta, cioffe in Abruzzo, cunchielli in Molise e maraviglias in Sardegna.
Oltre al nome, ci sono piccole variazioni nella preparazione, alcune regioni preferiscono una sfoglia più sottile, altre più spessa. In certe versioni si aggiunge un tocco di vaniglia o agrumi, mentre in altre si usa il vino bianco o il marsala per dare maggiore fragranza, non mancano nemmeno le versioni più moderne: c’è chi le ricopre di cioccolato o le arricchisce con crema pasticcera o chantilly, e in questi ultimi anni si presenta sempre più spesso una variante decisamente golosa: la versione ripiena, di cioccolata o marmellate.
La ricetta originale delle chiacchiere
Ripiene o meno, preparare le chiacchiere in casa è un rito che riporta indietro nel tempo, tra profumi di fritto e zucchero a velo che invade la cucina il risultato goloso riesce a far felici tutti, se come noi siete curiosi di provare la versione originale, di seguito vi segnaliamo la ricetta tradizionale per farle perfette:
- 500 g di farina 00
- 50 g di zucchero
- 50 g di burro
- 3 uova
- 1 pizzico di sale
- 1 bicchierino di grappa o marsala
- scorza grattugiata di un limone
- zucchero a velo per guarnire
- olio di arachidi per friggere
Preparatele così: in una ciotola capiente, mescolate la farina con lo zucchero e il sale, aggiungete le uova, il burro ammorbidito, la scorza di limone e il liquore, impastate fino a ottenere un composto liscio ed elastico e avvolgetelo nella pellicola trasparente poi lasciatelo riposare per almeno 30 minuti.
Stendete la pasta sottilissima con un mattarello o una macchina per la pasta se preferite, tagliate delle strisce con una rotella dentellata e praticate un piccolo taglio al centro di ognuna, friggete in olio caldo fino a doratura, scolatele su carta assorbente e spolveratele con abbondante zucchero a velo.
Se preferite una versione più leggera, potete cuocerle in forno a 180° per circa 10-12 minuti, fino a quando saranno dorate e croccanti (ma sappiate che state facendo un enorme torto alle vostre papille gustative).
Chiacchiere e vino, l’abbinamento migliore
Chiacchiere di Carnevale: il dolce che mette d’accordo tutti; che siano fritte o al forno, sottili o più spesse, le chiacchiere restano il dolce che rappresenta il carnevale in tutta Italia. Il loro sapore semplice ma irresistibile riporta alla mente i ricordi d’infanzia, le feste in maschera e l’allegria che caratterizza questo periodo dell’anno; se volete abbinarle al vino ideale vi consigliamo per esaltarne il sapore delicato e friabile, un vino dolce e leggermente frizzante come, ad esempio, il Moscato d’Asti che con le sue note aromatiche di fiori e frutta, è perfetto per accompagnare la leggerezza di questo dolce, ma siate certi che anche un Brachetto d’Acqui, con il suo gusto dolce e vivace, è un’ottima scelta per un abbinamento perfetto tra bollicine e croccantezza.