Santa Lucia, le tradizioni a tavola da nord a sud
Il 13 dicembre, in Italia e in molti altri Paesi, si celebra Santa Lucia, una figura simbolo di luce e speranza, il cui culto è profondamente radicato nelle tradizioni natalizie. Questa festività è un’occasione speciale per gustare piatti tradizionali che variano da regione a regione, ma che hanno tutti un comune denominatore: il cibo del cuore, quello che racconta storie e radici. Ma non solo, Santa Lucia è anche legata a curiosi divieti culinari che risuonano tra fede e superstizione. Ecco come la tradizione a tavola celebra questa santa, da nord a sud e oltre.
La storia di Santa Lucia
Santa Lucia, martire cristiana originaria di Siracusa, viene celebrata il 13 dicembre, giorno in cui si festeggia la sua memoria. La sua storia è avvolta da leggende e miracoli, ma uno degli aspetti più curiosi riguarda l’iconografia della santa: è spesso rappresentata con un piatto con gli occhi in mano, simbolo della sua fede incrollabile. La sua figura si è radicata in Italia, dove la tradizione si mescola con il folklore locale. La figura di Santa Lucia è particolarmente amata in Sicilia, dove si racconta che arrivò a cavallo di un asinello chiamato Pufulet, per portare cibo e sollievo alla popolazione afflitta da una grave carestia. Ed è proprio attraverso storie come questa che la festività è diventata un’occasione per celebrare la solidarietà, la luce e la speranza.
Cosa si mangia a Santa Lucia
A Santa Lucia, la tavola diventa protagonista di una serie di piatti gustosi e legati alla tradizione. In Italia, si celebra principalmente con piatti a base di pesce, legumi e dolci tipici. In particolare, nei luoghi dove il culto di Santa Lucia è più radicato, come in Sicilia, il piatto tradizionale è la “cuccia”: un dolce a base di grano bollito, ricoperto di zucchero, miele e cannella.
La tradizione di Santa Lucia non si ferma però ai confini italiani: anche in Svezia e in Danimarca, la festa viene celebrata con grande devozione e anche in modo un po’ più dolce. In Svezia, la “Lussekatter” è una brioche con zafferano, tipica di Santa Lucia, dalla forma a “S”, che simboleggia la luce. In Danimarca, invece, i bambini si svegliano presto per partecipare alla processione di Santa Lucia, cantando canzoni tradizionali e gustando dolci speziati e tisane. Anche in altri Paesi europei, come la Finlandia, la festa di Santa Lucia è seguita da piatti simili, tutti connessi al tema della luce e della rinascita.
Perché a Santa Lucia non si mangia pasta e pane?
Una delle particolarità di Santa Lucia è che, secondo la tradizione, non si mangiano né pasta né pane. Questo divieto ha radici nella religiosità popolare e nei rituali di digiuno che contraddistinguevano il periodo dell’Avvento. Si credeva che il 13 dicembre fosse il giorno più corto dell’anno, e proprio per simboleggiare il sacrificio e l’attesa della luce, si evitava di consumare alimenti che rappresentano la quotidianità e la “sostanza” della vita: il pane e la pasta . Il cibo scelto per la festività, come il pesce ei dolci, doveva avere un valore simbolico, legato alla luce di Santa Lucia e alla speranza per un futuro migliore.
4 ricette tradizionali italiane per Santa Lucia
E potevamo non parlare di alcuni dei piatti tradizionali più amati? Certo che no! Quindi ecco qui, quattro ricette tradizionali italiane per Santa Lucia:
Cuccia (Sicilia), ingredienti: grano, zucchero, miele, cannella, cioccolato (facoltativo). Procedimento: cuocere il grano in acqua bollente fino a rendere morbido. Scolare e condire con zucchero, miele e cannella. A piacere, aggiungere cioccolato fuso per un tocco extra di dolcezza. Questo piatto semplice e nutriente rappresenta la solidarietà e la speranza.
Frittelle di riso (Veneto), ingredienti: riso, latte, uova, farina, zucchero, limone grattugiato, lievito, olio per friggere. Procedimento: cuocere il riso nel latte e lasciarlo raffreddare. Aggiungere uova, farina, zucchero, limone e lievito. Friggere a cucchiaiate fino a doratura, poi spolverare con zucchero a velo. Un dolce tradizionale e croccante che conquista grandi e piccini.
Baccalà alla vicentina (Veneto), ingredienti: baccalà, cipolla, olio, latte, aglio, prezzemolo. Procedimento: soffriggere cipolla e aglio, aggiungere il baccalà a pezzi e farlo rosolare. Unire latte e far cuocere lentamente. Servire con prezzemolo tritato. Più che un piatto, una vera tradizione veneta che celebra la cucina povera ma ricca di sapore.
Pesce al forno con patate (Campania), ingredienti: pesce fresco (spigola o orata), patate, rosmarino, aglio, olio, sale e pepe. Procedimento: disporre il pesce su una teglia, adagiarvi sopra le patate a fette, aggiungere aglio, rosmarino e un filo d’olio. Cuocere in forno fino a doratura. Un piatto semplice ma ricco di gusto, simbolo della cucina mediterranea.