Il cricket è davvero uno sport per ricchi?
Il cricket è uno sport di squadra molto antico, ci sono infatti tracce di un gioco molto simile a questo sport già nel 1300 in Inghilterra. il The Ashes è la competizione di cricket più antica e tra le più vecchie realtà sportive di cui si ha traccia: la sua fondazione risale infatti al 1882. La versione moderna di questo sport continua ad essere praticata soprattutto nel Regno Unito e in tutti i paesi del Commonwealth: Bangladesh, India, Pakistan, Sri Lanka, Galles, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e Zimbabwe. Realtà in cui le quote sulle sfide del cricket racchiudono un’importanza cruciale al pari di altri sport seguiti e conosciuti come calcio o basket: in particolar modo Australia e India, le quali hanno sviluppato campionati nazionali molto competitivi e dotati di grande seguito. Il fatto che sia il principale sport nei paesi con un’altissima densità di popolazione proietta il cricket ai primi posti tra le discipline sportive più praticate al mondo: l’ultima classifica redatta da Tifosy inserisce questo sport in seconda posizione, subito dietro calcio. Chiude il podio il basket mentre la prima disciplina fuori dal terzetto di testa è il tennis.
Al momento le varianti del cricket sono due, a seconda che gli over siano limitati o illimitati (si definisce over una frazione di gioco durante un match nel quale si verificano lanci validi eseguiti dallo stesso lanciatore verso il battitore posizionato sul lato opposto del pitch). È uno sport praticato tanto da uomini quanto da donne, di cui resta però difficile stabilire la durata delle sfide: alcuni match possono infatti prolungarsi del tempo ed arrivare a durare svariati giorni, fino a cinque.
È probabilmente falso scrivere che il cricket sia giocato solo dai ricchi, non lo è però ammettere come i giocatori di questo sport siano diventati indubbiamente ricchi grazie a questa disciplina. Un caso particolare riguarda la lega nazionale indiana: secondo lo studio condotto dal Global Sports Salary Survey è l’Indian Premier League il campionato che paga maggiormente gli atleti, basandosi sul numero di sfide giocate. Fondata nel 2008, la lega indiana ha conosciuto una crescita esponenziale ed il valore del suo valore ha rapidamente superato quota 5 miliardi.
Detto questo, il pensiero comune associa molto spesso il cricket ad una disciplina sportiva cosiddetta “per gentleman”. Tale legame non è per nulla casuale ma deriva da questo stesso sport, in particolare alle Leggi del cricket, il testo ufficiale dello sport che è divenuto celebre in tutto il mondo. Oltre alle regole del gioco, questo testo ha messo nero su bianco aspetti che gli altri sport davano per scontato, rispettando il buonsenso dei giocatori (se e quando presente). Non avviene lo stesso in questo caso: nel cricket è indicato chiaramente il divieto ad avvicinarsi agli arbitri e soprattutto scontrarsi (verbalmente e non solo) con gli altri giocatori in campo. Sembrano ovvietà ma così non è, soprattutto nell’epoca in cui il poco rispetto della figura arbitrale si ritrova fin dalla giovane età: sono infatti all’ordine del giorno o quasi notizie di arbitri aggrediti da allenatori o giocatori nelle categorie minori, soprattutto nel calcio.